26 marzo 2016

Il coniglietto (di Pasqua)

Niente menù del sabato questo sabato, ci mancherebbe ;-) Non resisto però alla tentazione di riproporvi  la piccola fiaba che segue. Non cercatela nei libri. Questa è tutta mia, nata in ambito professionale e indirizzata in origine ai bambini delle elementari. L'ho ritrovata in archivio e ve la regalo con l'augurio che questi giorni di festa non siano giorni di fretta.

- Sono in ritardo, sono in ritardo, accidentoni sono proprio in ritardo, va ripetendo Codìn Coniglio mentre corre a perdifiato per raggiungere i compagni sulla strada per la scuola.
Non ho sentito la sveglia. Sono in ritardo... in ritardo!
Ben presto però, il coniglietto è davvero senza fiato. Anche perché, alzandosi all'ultimo momento, non c'è stato il tempo per fare colazione. Con la pancia vuota, le forze vengono presto a mancare.
- Sono in ritardo e ho tanta fame, mugugna Codìn Coniglio mentre si riposa un attimo al riparo di un cespuglio. Solo soletto in aperta campagna non si sente affatto sicuro. Mentre osserva guardingo i dintorni, gli cade l'occhio, proprio al di là del cespuglio, su... indovinate un po'? Un orticello!
- Oh che bello che bello che bello! C'è persino una piccola serra! Scommetto che trovo un po' d'insalata. Facciamoci coraggio!

Attorno alla serra, l'orto è ancora nero di vecchio gelo. Sono neri e rinsecchiti gli steli di una fila di margherite, neri i gambi di cavolo abbandonati nella terra, neri i rami potati dai vecchi peri che fanno da cinta all'orto sull'altro lato. Ma, nella serra, Codìn intravede una splendida lattuga, verde come solo una lattuga sa esserlo, una lattuga indifferente all'aria fresca della notte. Una lattuga da sogno. Codìn infila il musetto sotto la plastica, spinge un po' e... piccolo com'è, eccolo nella serra. Senza esitazione, mette in funzione i dentoni. Ciomp ciomp ciomp, in tre bocconi sgranocchia tre foglie di lattuga senza neppure riprendere fiato.
-Ah, adesso sì che va meglio!
Ma ben presto, le cose vanno molto meno bene. La testa di Codìn inizia a girare. Mette il musetto tra le zampe e... si accorge che sono diventate verdi, verdi come solo una lattuga sa esserlo. Scuote le orecchie, che ha belle lunghe e... verdi, sono diventate verdi. Di un bel verde lattuga. E anche le unghie e il pancino e il codino... Che spavento!
- Bianco, sono un coniglietto bianco! grida disperato il povero Codìn.

Il coniglietto bianco diventato verde ha una gran paura e non sa più che fare. In quel momento scorge tra le zolle... una piccola carota. Una bella carotina che sembra fresca di giornata.
- Dev'essere dolcissima! Io la mangio, magari mi fa guarire
Messi in funzione i dentoni, sgranocchia in un attimo la carota.
- Che buona! Era davvero dolce. Ah, sto già meglio! pensa Codìn un attimo dopo vedendo impallidire le sue zampe. Evviva, sono già molto meno verde! Si vede che mi è venuta un allergia. Semplice, sono diventato allergico alla lattuga! Che peccato, mi piaceva tanto la lattuga. Ora però sto davvero meglio!
Ben presto però, si sente decisamente meno bene. La testa inizia di nuovo a girare. Codìn Coniglio mette il muso tra le zampe e si accorge che ... sono diventate arancione. Di un bel color carota matura. Che spavento!
- Un'altra allergia?! Accidentoni, sono davvero sfortunato. Mai più lattuga, mai più carote, che destino crudele! si lamenta il coniglietto bianco diventato verde poi arancione. Cosa diranno i miei compagni vedendomi così colorato? Ero già tanto in ritardo!
E riprende la sua corsa sulla strada della scuola.

A dir vero, la strada della scuola è una scorciatoia, un sentiero di campagna ora bordato dai rovi. Codìn si sente di nuovo stanco e si ferma un attimo a riposare. Volta la testa e, tra le spine, vede una bella mora, un enorme mora nera e lucida. Cosa ci faccia lì in questa stagione potrebbe chiedersi il coniglietto se non avesse altro per la testa. Ma... ciomp!
- Mhm, che buona, che dolce! Ah, mi sento molto meglio, sospira il coniglietto bianco diventato verde poi arancione. E di colpo nero e lustro come sanno essere solo le more mature.
- Accidentoni! Scommetto che se rosicchio una mora acerba divento tutto rosso. Nooooo, non voglio sapere. Ho paura! Voglio la mia mammaaaaaaaaa!

In quell'istante, Codìn Coniglio si sveglia scalciando e spalanca gli occhi. Guarda le sue zampe. Bianche. Le orecchie... Bianche! Pancino e codino... Bianchi!!
Che sollievo, era solo un incubo!


Kat

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2Commenti:

Blogger Elena Bruno ha detto:

La dolcezza della fiaba è perfetta per introdurre gli auguri di buona Pasqua!
Buona Pasqua!!!!
Baci Elena

26/03/16, 11:30  
Blogger La Gaia Celiaca ha detto:

mi era venuta l'ansia per il coniglietto. per fortuna che si è svegliato!

01/04/16, 22:08  

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