09 gennaio 2006

Il festival del riciclo

Sara' colpa di quella frase che ci siamo sentiti dire un po' tutti - "... pensa ai bimbi dell'africa che non hanno niente da mangiare!" -, oppure del fatto che da piccoli robba da mangiare in giro c'era si' ma senza esagerare. Oppure, della fame atavica del mezzogiorno, o di quell'austerita' che da ragazzi imparammo a vivere con un'allegria che assomigliava a ruote di bicicletta o a quelle, piu' piccole, di pattini a rotelle.
Non lo so. So solo che, ancora oggi, non mi piace buttare roba da mangiare. E che non e' tircheria: assomiglia piuttosto ad una specie di morale. Che mi obbliga, come oggi, a piccoli festival del riciclo.

Personaggi e interpreti:
un fondo di prosciutto, un po' secco da mangiare a fette.B
Un pezzo di buon formaggio a latte crudo, sulla cui superficie iniziano ad affacciarsi sfrontatamente macchie di muffa.
Un fondo di sacchetto da 60 grammi di semola di grano duro (vabbuo', per stavolta ci adattiamo).
Burro, poco: quel tanto che basta.
E tre uova. Che se nn mi muovo a farle fuori, tra un po' mi ritrovo il pollaio in frigo.

Dimenticavo: in una tazza giace un avanzo di pesto di noci di ieri.

E allora, tagliatelle. Un po' spesse e croccanti, come piacciono a me. Con la semola, che e' poca ma ci si adatta. E aromatizzate dal pesto, aggiunto all'impasto.
Poi un soffritto: burro, prosciutto a dadini e - alla fine - formaggio fuso.

Perche', se proprio ricliclo deve essere, tanto vale farlo in allegria. :-)
Gennarino

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2Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto:

Miam !

09/01/06, 21:50  
Anonymous Anonimo ha detto:

Aggiungo: slurp!

09/01/06, 22:15  

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